Scrivi un commento
al testo di Elisa Mazzieri
Rami
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
Forte di braccia e di capelli sventolo fintamente sospesa sguardo tondo Perdonati la fata e il viburno non resta che ucciderli o tapparsi le orecchie Allora salgo — forte di braccia oltre i rami e il cinguettio e di capelli — potrei farci una treccia per scendere ma bisogna aspettare che crescano
|
elyza
- 28/12/2014 00:42:00
[ leggi altri commenti di elyza » ]
Grazie Franca, sei andata dentro. Come infanzia, intendo linfanzia della coscienza. Dopo il perdono e luccisione simbolica, la crescita. I capelli, "si potrebbe fare una treccia" ma non è detto, si potrebbero anche lanciare più in alto o intorno per esplorare altre sfere. In ogni caso bisogna aspettare che crescano, si accrescano, salgano, per così dire, anche loro. Non è contemplato il principe che si arrampica attaccato alle trecce, come vorrebbe la fiaba dove il principe è colui che sveglia lanima - la bella che dorme. Qui lAnima si è portata su con il lavoro, per restare in metafora.
|
Franca Alaimo
- 27/12/2014 22:54:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
Il testo mi prende, anche se esito nellinterpretazione. Vedo in esso quasi il racconto fiabesco del passaggio dallinfanzia ( con le sue fate e i suoi viburni che mi ricordano -questultimi- Pascoli) alletà adulta. Per scendere cè bisogno - avverte Elisa - di farsi crescere i capelli, come Raperonzolo che getta dalla torre della sua infanzia i suoi capelli perché lAmore salga fino a lei. In fondo tutte le favole raccontano questo rito diniziazione alla vita. La parola ad Elisa, se pensa che sono andata fuori pista!
|
|
|